L'ora della scelta

Su ali d'aquila

18 settembre 2022 - III dopo il Martirio (C)


Il vangelo di questa domenica ci parla di un’ora decisiva. L’ora, dice Giovanni, in cui in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. […]l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Ma che ora è questa? Potremmo rispondere facilmente dicendo, con un linguaggio tipicamente teologico, che questa è l’ora definitiva del giudizio escatologico, di quel giudizio di salvezza dove noi contempleremo finalmente il volto di Cristo e in Cristo del Padre. Una risposta così, però, è un po’ farisaica: sì sapiente e alta, ma forse è una risposta che ci porterebbe anche a dire: beh questa ora è lontana, perchè ci devo pensare oggi. E Gesù non mi sembra il tipo che rinvia, rimanda a un futuro incerto, anzi!

L’ora decisiva quindi dove si colloca? Si colloca nei momenti della nostra vita dove abbiamo sperimentato e preso coscienza di una nostra morte, di una nostra aridità spirituale, di un momento in cui abbiamo sentito toccare il fondo della nostra vita. L’ora di Giovanni, però, è decisiva non perchè abbiamo sperimentato la morte, ma perchè di fronte al buio abbiamo compiuto una scelta. Il Signore non smette di mandarci lungo il cammino uomini e donne che , come diceva il Beato don Pino Puglisi ai suoi ragazzi, “ci rompono le scatole”, ci scuotono, ci mettono nel cammino domande che ci inquietano, cioè che ci portano non a rimanere immobili, ma a vivere sempre una profonda ricerca dentro di noi. Giovanni il Battista è uno di questi per il popolo, Gesù è il volto pieno di questa cura e di questo amore del Padre per noi. Si tratta di aprire gli occhi, lo sguardo e cogliere l’acqua viva che il Signore come benedizione sta versando nella nostra vita!

In questa domenica ricorre la Giornata per il Seminario, una giornata che oserei chiamare vocazionale, perchè il Seminario con la sua grandezza non richiama banalmente la vocazione di quei giovani o adulti che decidono di diventare preti, ma l’avere deciso di compiere una scelta di verificare la propria vocazione. Compiere una scelta non vuol dire indossare banalmente un nuovo abito, ma decidersi per rileggere, rendere grazie e scoprire nella mia vita in quali aspetti il Signore mi chiede di vivere una conversione. La conversione non si vive da soli: non ne avremmo la forza, il peso di essa ci schiaccerebbe, perchè subito in noi entrerebbero quei pensieri che ci invitano alla sfiducia verso quello che siamo. No la via della conversione si vive tenendo fisso lo sguardo su Gesù, origine e compimento della fede. E’ in Lui che riconosciamo e diamo il nome al male che ci affatica, è in Lui che scopriamo la benedizione che è la nostra vita e le sue ricchezze uniche, è in Lui che scopriamo la bellezza di un camminare insieme!

Corriamo con perseveranza, nella corsa che ci sta davanti! Questa sana corsa è l’augurio che ci diamo questa domenica tutti, e in particolare a quei giovani che hanno nel cuore il desiderio di verificare una scelta di vita! Invochiamo lo Spirito perchè nessuno di noi nell’ora che è la nostra vita indugi a compiere la scelta più bella: quella di dire sì alla nostra originalità, a quella originalità che Dio da sempre ha e custodisce per ognuno di noi!
 

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